La foto mostra un bambino all'interno di una chiesa del complesso sacro della città. Lalibela è una piccola città situata nel centro dell'Etiopia ad un'altitudine di 2700 m. Anticamente si chiamava Roha, ed era una delle capitali della dinastia che aveva ereditato l'impero di Aksum. La costruzione del complesso sacro fu iniziata alla fine del XII secolo dal re Gadla, che dopo la presa di Gerusalemme da parte dei musulmani con Saladino decise di fondare una «seconda Gerusalemme» nella sua capitale, Roha, per dare ai cristiani una meta di pellegrinaggio alternativa rispetto alla vecchia Gerusalemme. Nel tempo furono costruite 11 chiese rupestri, tutte scavate nella roccia tufacea, costruite senza muratura, né pietre né legname e collegate fra loro da cunicoli. Le chiese sono una rappresentazione dei luoghi santi. È opinione diffusa, ma non documentata, che alla loro progettazione e costruzione partecipassero i Cavalieri templari, dopo il loro abbandono di Gerusalemme. Un'ulteriore leggenda connessa a questo filone fa di Lalibela la sede, almeno per un periodo, dell'Arca dell'Alleanza, di cui i Templari avevano la custodia. È invece evidente e storicamente documentata l'influenza, sull'architettura del sito, dello stile axumita. Le chiese sono tutte denominate Bet (lett. "casa", ma anche "santuario", "tempio"). Sono organizzate in due gruppi, separati tra loro da un canale artificiale che rappresenta il fiume Giordano. Le chiese rupestri di Lalibela sono attualmente incluse nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Aprile 2007 |