Mario Frighetto, missionario laico della Comunità Papa Giovanni XXIII (associazione cattolica con sede in Italia, fondata da don Oreste Benzi negli anni sessanta del XX secolo, che si rivolge a varie forme di disagio sociale come la devianza adolescenziale, l'handicap, la prostituzione e la povertà) in Cile. Mario Frighetto, classe 1960, Nel 1996 parte, con la moglie Carla Simioni, per il Cile, per quella che doveva essere un’esperienza di volontariato di 3 mesi. In realtà qui diventano membri di Comunità e vivono per ben 25 anni. Dopo alcuni viaggi esplorativi, ad agosto 2021 si trasferiscono a Cuba. Le condizioni di vita della popolazione, già critiche prima del Covid, sono diventate estreme. A parità di stipendi, i prezzi sono infatti decuplicati, ingigantendo gli effetti del blocco economico americano iniziato oltre 60 anni fa. Qui all'incontro dei missionari Italiani dell'America Latina, che si è tenuto dal 19 al 23 Gennaio 2015, ad Aparecida, un comune del Brasile nello stato di San Paolo (São Paulo è uno stato del Brasile (capitale San Paolo) situato nella parte sud-occidentale del paese tra l'oceano Atlantico e il fiume Paraná. È lo stato federato più grande del Brasile per popolazione. Lo stato, che ha il 21,9% della popolazione brasiliana, genera il 33,9% del PIL brasiliano) parte della mesoregione della Vale do Paraíba Paulista e della microregione di Guaratinguetá. Vi ha sede l'arcidiocesi di Aparecida. Ad Aparecida si è riunita tra il 13 ed il 31 maggio 2007, alla presenza di papa Benedetto XVI, la V conferenza generale dell'episcopato latinoamericano (La V conferenza generale dell'episcopato latinoamericano, o Conferenza di Aparecida, ha avuto luogo nella città brasiliana di Aparecida dal 13 maggio 2007 al 31 dello stesso mese. Il tema della V conferenza era: Discepoli e missionari di Gesù Cristo in modo che i nostri popoli possono trovare il Lui la vita, ispirato al Vangelo secondo Giovanni, che dice «Io sono la Via, la Verità e la Vita». La conferenza fu convocata da papa Giovanni Paolo II e definita da papa Benedetto XVI. È stata organizzata dal Consiglio episcopale latinoamericano, sotto la guida della Commissione Pontificia per l'America latina. Il regolamento della Quinta Conferenza fu approvato l'8 aprile 2006. Erano presenti alla conferenza 266 partecipanti così distribuiti:162 vescovi, membri della Conferenza 81 invitati fra sacerdoti, membri di ordini e congregazioni religiose cattoliche, diaconi permanenti, laici e laiche; 8 osservatori di altre confessioni religiose e 5 esperti), organizzata dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM). Il Consiglio episcopale latinoamericano (Consejo Episcopal Latinoamericano), meglio noto con la forma abbreviata di CELAM, è un organismo della chiesa cattolica che raggruppa i vescovi dell'America latina e dei Caraibi. Il CELAM nasce nel 1955, quando a Rio de Janeiro, dal 25 luglio al 4 agosto, si riunirono per la prima volta i vescovi latinoamericani, che gettarono le basi per la sua costituzione, che ricevette l'approvazione di papa Pio XII. Ogni 4 anni si riunisce l'assemblea ordinaria, composta dai presidenti delle conferenze episcopali della regione, per definire gli orientamenti pastorali ed eleggere i vari dirigenti del CELAM. Periodicamente si riunisce inoltre l'assemblea plenaria di tutti i vescovi del CELAM. Finora sono cinque le conferenze generali degli episcopati latinoamericani: Rio de Janeiro (Brasile), 25 luglio - 4 agosto 1955 Medellin (Colombia), 28 agosto - 6 settembre 1968, aperta da papa Paolo VI Puebla (Messico), 27 gennaio - 13 febbraio 1979, con la presenza di papa Giovanni Paolo II Santo Domingo (Repubblica Dominicana), 12 - 28 ottobre 1992 Aparecida (Brasile), 13 - 31 maggio 2007, con la presenza di papa Benedetto XVI Al suo interno, il CELAM si compone di sette dipartimenti: comunione ecclesiale e dialogo, missione e spiritualità, vocazioni e ministeri, famiglia e vita, cultura e educazione, giustizia e solidarietà, comunicazioni sociali. L'attuale presidente (nel 2023) è l'arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, O.F.M., arcivescovo di Trujillo. Il Consiglio ha sede a Bogotà, in Colombia. MESSAGGIO FINALE Aparecida Chiesa Latino Americana e Chiesa Italiana in dialogo: Incontro dei missionari Italiani 6 Marzo 2015 PROPOSTA DELLA LETTERA ALLA CHIESA ITALIANA Noi presbiteri e laici Fidei Donum; religiosi e religiose inviati in missione dalle chiese che sono in Italia, alle chiese che sono in America Latina e Caraibe, riuniti in Aparecida, nel santuario nazionale della Madonna Aparecida, patrona del Brasile, dal 19-23 gennaio 2015, in un incontro continentale, desideriamo comunicare con le nostre chiese per ringraziare con gioia, insieme, lo Spirito del Signore per il dono della missione. Il tema dell’incontro è stato: "Nulla di quanto è umano può risultarci estraneo", in linea con il prossimo convegno italiano a Firenze, dal tema: "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". Nelle nostre conversazioni, tra diversitá e discussioni, sono emersi alcuni punti che desideriamo inviare umilmente, come un messaggio basato sulla Parola di Gesú pieno di compassione per la gente affamata e stanca come pecore senza pastore. 1. Camminare verso la conversione del cuore, a partire dalla terra dove camminano i nostri piedi e con la gente che portiamo nel cuore, fino a cambiarci la testa, come facciamo nelle nostre comunitá ecclesiali di base, quando ascoltiamo la Parola di Dio. Questa é la nostra teologia. 2. Il tempo che il Dio della vita ci concede é questo e abbiamo capito che l´amore di Dio ci invita a amare fino in fondo, fino a dare la vita come han fatto tanti fratelli e sorelle martiri, da Mons Romero a Sr. Doroty insieme a una moltitudine di altri, molto spesso anonimi. 3. Ci interpella anche S. Ilario vescovo di Poitiers del 4º secolo, ricordandoci quanto scrive all’imperatore Costanzo: " Il combattimento che si profila oggi ci pone di fronte ad un persecutore subdolo, ad un nemico che ci blandisce, che non ci frusta la schiena, ma ci accarezza il ventre, non ci fa perdere la libertá in carcere ma ci rende schiavi dentro il suo palazzo, non ci colpisce i fianchi, ma ci occupa il cuore, non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro". Questa provocazione ci sembra molto attuale per tutti noi. 4. Ci domandiamo: Quale testimonianza siamo chiamati a dare qui in America Latina e Caraibe, e in Italia in questo tempo e in questa storia davanti al denaro, per molti un vero idolo, mentre il Vangelo ci ricorda: Non potete servire a Dio e al denaro; davanti all’esercizio del potere spesso esercitato contro i poveri e non a loro servizio; vedendo la madre terra saccheggiata e violentata; davanti a molte famiglie spesso divise per mancanza di amore? 5. Crediamo ci sia bisogno della profezia di un nuovo stile di vita nella fraternitá con tutti: dai giovani senza lavoro, alle vittime sepolte nel Mar Mediterraneo, nuovo cimitero d´Europa di tanti fratelli e sorelle escluse dalla vita; sognamo insieme " nuovi cieli e nuova terra". 6. Con tutta la Chiesa, con il nostro vescovo di Roma, Papa Francesco, profeta di umanitá e della gioia del Vangelo, rivolgiamo un messaggio di profezia alle comunitá: rischiare la vita per gli altri, soprattutto per impoveriti e oppressi, sacramenti di Cristo, certi che saremo sostenuti, nelle comunitá, dalla forza della Parola e dell´Eucarestia. 7. La preghiera del Padre Nostro ci chiede di essere fratelli e sorelle, di vincere le discriminazioni, di aprire il cuore e le braccia a tutta l´umanitá. Chiesa italiana, missionaria in America Latina e Caraibe, mettiamoci tutti a tavola con gli affamati di pane e di giustizia, con i nudi, i senza tetto e senza terra, con i carcerati, con i popoli indigeni massacrati nella loro cultura. Con gli afrodiscendenti; solidali con i popoli perseguitati del mondo. Vorremmo camminare insieme con un nuovo umanesimo ecologico, carico della compassione del Signore. Questa, ci sembra, la profezia del Regno che siamo chiamati a vivere con Cristo nostra Pasqua. Nella fraternitá vera, autentica, ricevete il nostro abbraccio. |