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Titolo: DON GIANBATTISTA INZOLI
Autore: PAOLO ANNECHINI - Vedi tutte le sue foto
Data scatto: 21-01-2015 02:47:42
Data pubblicazione: 14-07-2023 11:57:58
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Descrizione:
Don Gianbattista, nato a Milano il 31 Maggio del 1961, ordinato sacerdote l’8 Giugno del 1985, coadiutore nell’oratorio della parrocchia Santa Maria Assunta di Senago, in provincia di Milano; nel 1993 collaboratore per la pastorale giovanile negli oratori maschili e femminili delle parrocchie San Pietro e Paolo, Cuore Immacolato di Maria e San Giuseppe Artigiano di Lissone, in provincia di Monza e Brianza. Nel 1999 parroco di Sant’Eusebio a Cinisello Balsamo, in provincia di Milano; insegnante di religione nelle scuole superiori di Limbiate (MB), Bollate (MI) e Lissone (MB) dal 1986 al 1998. Tra il 1999 ed il 2008 svolge il servizio di cappellano volontario nel carcere di Monza; dal 1997 partecipa al gruppo del Prado Italiano e dal 2009 ha fatto l’impegno temporaneo nell’associazione dei preti del Prado (L'Istituto del Prado è un istituto secolare maschile di diritto pontificio: comprende un ramo clericale e uno laicale. L'istituto venne fondato da Antoine Chevrier (Nato da una famiglia di modeste condizioni, a ventiquattro anni viene ordinato presbitero e inviato nella parrocchia della periferia di Lione di Saint-Andrè de Guillottiere, abitata in prevalenza da operai. Impressionato dalla condizione operaia, all'età di trent'anni, dopo essersi consultato con il santo curato d'Ars (Jean-Marie Baptiste Vianney (italianizzato in Giovanni Maria Battista Vianney; Dardilly, 8 maggio 1786 – Ars-sur-Formans, 4 agosto 1859) è stato un presbitero francese, reso famoso col titolo di Curato d'Ars (o Santo Curato d'Ars) per la sua intensa attività di parroco in questo piccolo villaggio dell'Ain. Figlio di poveri contadini, raggiunse la meta del sacerdozio superando molte difficoltà, tra le quali ci furono problemi nello studio, soprattutto di nell'apprendimento del latino. Ordinato presbítero, divenne vicario, a Écully, dell'abate Charles Balley, che l'aveva molto sostenuto durante i difficili anni di studio; alla morte di Balley fu mandato ad Ars dove spese la propria vita nell'evangelizzazione, nella pratica del sacramento della penitenza, nell'assidua preghiera e nella celebrazione della Messa. Morì nel 1859 quando Ars era ormai divenuta luogo di pellegrinaggio, essendosi sparsa per tutta la Francia la sua fama di confessore e direttore spirituale. Beatificato nel 1905 da papa Pio X, è stato proclamato santo da papa Pio XI nel 1925 e dichiarato patrono dei parroci. Additato come modello per i presbíteri da papa Giovanni XXIII nell'enciclica Sacerdotii Nostri Primordia, è stato ricordato con uno speciale anno sacerdotale, per il centocinquantenario della sua morte, nel 2009 da papa Benedetto XVI), decide di seguire la via della povertà totale. Chiede di lasciare la parrocchia per il modesto incarico di assistente spirituale della "Città del Bambin Gesù". Nel 1860 acquista la sala da ballo in disuso del Prado per farne un centro di accoglienza e di formazione cristiana per bambini poveri che per la loro condizione restano ai margini della pastorale. Contrariamente ad altri centri di questo tipo rifiuta decisamente di far lavorare i bambini accolti, affidandosi totalmente alla provvidenza e alle offerte della gente. Il centro, oltre a preparare i giovani ai sacramenti dava loro anche un'elementare formazione scolastica. Durante la vita di padre Chevrier vennero accolti circa 2.400 ragazzi. Nella stessa opera sostiene anche che, a imitazione di Cristo, «che si lascia mangiare nella santa eucaristia», anche il prete deve essere «mangiato da tutti». Muore il 2 ottobre 1879 a soli cinquantadue anni. Il 4 ottobre 1986 viene proclamato beato da papa Giovanni Paolo II), vicario parrocchiale di Sant'Andrea della Guillottière, una zona industriale malfamata alla periferia di Lione: profondamente colpito dalla condizione di miseria della popolazione, con l'aiuto di Camille Rambaud, iniziò a dedicarsi all'assistenza morale e materiale alla gioventù operaia. Il 10 dicembre 1860 (convenzionalmente ritenuta data istitutiva dell'Istituto) acquistò un ex salone da ballo, "Le Prado", presso la sua parrocchia e vi stabilì la sede della sua opera. Pensò anche di formare dei sacerdoti specializzati nel servizio ai poveri: nel 1866 aprì presso il Prado una scuola clericale e i primi aspiranti vennero ordinati a Roma, dove erano stati inviati nel 1876 per completarvi la loro formazione. Nel 1924 l'associazione dei sacerdoti del Prado venne eretta in società di vita comune di diritto diocesano e nel 1930 venne aggregata all'Ordine dei Frati Minori Conventuali. Nel 1954 la società si è trasformata in istituto secolare e come tale ha ricevuto il pontificio decreto di lode il 28 ottobre 1959. Padre Chevrier è stato proclamato beato da papa Giovanni Paolo II nel campo Eurexpo di Lione il 4 ottobre 1986. I sacerdoti dell'Istituto non hanno una opera specifica, ma si impegnano a mettersi a disposizione dei vescovi per il servizio nelle parrocchie più povere e più scristianizzate. La sede centrale è in rue Père Chevrier a Lione; a Roma, in lungotevere dei Tebaldi, si trova la procura generale dell'istituto). Dal 2010 al 2018 è stato fidei donum a Sayan, nella Diocesi di Huacho, in Perù. Dal 2018 è parroco a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese. Qui all'incontro dei missionari Italiani dell'America Latina, che si è tenuto dal 19 al 23 Gennaio 2015, ad Aparecida, un comune del Brasile nello stato di San Paolo (São Paulo è uno stato del Brasile (capitale San Paolo) situato nella parte sud-occidentale del paese tra l'oceano Atlantico e il fiume Paraná. È lo stato federato più grande del Brasile per popolazione. Lo stato, che ha il 21,9% della popolazione brasiliana, genera il 33,9% del PIL brasiliano) parte della mesoregione della Vale do Paraíba Paulista e della microregione di Guaratinguetá. Vi ha sede l'arcidiocesi di Aparecida. Ad Aparecida si è riunita tra il 13 ed il 31 maggio 2007, alla presenza di papa Benedetto XVI, la V conferenza generale dell'episcopato latinoamericano (La V conferenza generale dell'episcopato latinoamericano, o Conferenza di Aparecida, ha avuto luogo nella città brasiliana di Aparecida dal 13 maggio 2007 al 31 dello stesso mese. Il tema della V conferenza era: Discepoli e missionari di Gesù Cristo in modo che i nostri popoli possono trovare il Lui la vita, ispirato al Vangelo secondo Giovanni, che dice «Io sono la Via, la Verità e la Vita». La conferenza fu convocata da papa Giovanni Paolo II e definita da papa Benedetto XVI. È stata organizzata dal Consiglio episcopale latinoamericano, sotto la guida della Commissione Pontificia per l'America latina. Il regolamento della Quinta Conferenza fu approvato l'8 aprile 2006. Erano presenti alla conferenza 266 partecipanti così distribuiti:162 vescovi, membri della Conferenza 81 invitati fra sacerdoti, membri di ordini e congregazioni religiose cattoliche, diaconi permanenti, laici e laiche; 8 osservatori di altre confessioni religiose e 5 esperti), organizzata dal Consiglio episcopale latinoamericano (CELAM). Il Consiglio episcopale latinoamericano (Consejo Episcopal Latinoamericano), meglio noto con la forma abbreviata di CELAM, è un organismo della chiesa cattolica che raggruppa i vescovi dell'America latina e dei Caraibi. Il CELAM nasce nel 1955, quando a Rio de Janeiro, dal 25 luglio al 4 agosto, si riunirono per la prima volta i vescovi latinoamericani, che gettarono le basi per la sua costituzione, che ricevette l'approvazione di papa Pio XII. Ogni 4 anni si riunisce l'assemblea ordinaria, composta dai presidenti delle conferenze episcopali della regione, per definire gli orientamenti pastorali ed eleggere i vari dirigenti del CELAM. Periodicamente si riunisce inoltre l'assemblea plenaria di tutti i vescovi del CELAM. Finora sono cinque le conferenze generali degli episcopati latinoamericani: Rio de Janeiro (Brasile), 25 luglio - 4 agosto 1955 Medellin (Colombia), 28 agosto - 6 settembre 1968, aperta da papa Paolo VI Puebla (Messico), 27 gennaio - 13 febbraio 1979, con la presenza di papa Giovanni Paolo II Santo Domingo (Repubblica Dominicana), 12 - 28 ottobre 1992 Aparecida (Brasile), 13 - 31 maggio 2007, con la presenza di papa Benedetto XVI Al suo interno, il CELAM si compone di sette dipartimenti: comunione ecclesiale e dialogo, missione e spiritualità, vocazioni e ministeri, famiglia e vita, cultura e educazione, giustizia e solidarietà, comunicazioni sociali. L'attuale presidente (nel 2023) è l'arcivescovo Héctor Miguel Cabrejos Vidarte, O.F.M., arcivescovo di Trujillo. Il Consiglio ha sede a Bogotà, in Colombia. MESSAGGIO FINALE Aparecida Chiesa Latino Americana e Chiesa Italiana in dialogo: Incontro dei missionari Italiani 6 Marzo 2015 PROPOSTA DELLA LETTERA ALLA CHIESA ITALIANA Noi presbiteri e laici Fidei Donum; religiosi e religiose inviati in missione dalle chiese che sono in Italia, alle chiese che sono in America Latina e Caraibe, riuniti in Aparecida, nel santuario nazionale della Madonna Aparecida, patrona del Brasile, dal 19-23 gennaio 2015, in un incontro continentale, desideriamo comunicare con le nostre chiese per ringraziare con gioia, insieme, lo Spirito del Signore per il dono della missione. Il tema dell’incontro è stato: "Nulla di quanto è umano può risultarci estraneo", in linea con il prossimo convegno italiano a Firenze, dal tema: "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo". Nelle nostre conversazioni, tra diversitá e discussioni, sono emersi alcuni punti che desideriamo inviare umilmente, come un messaggio basato sulla Parola di Gesú pieno di compassione per la gente affamata e stanca come pecore senza pastore. 1. Camminare verso la conversione del cuore, a partire dalla terra dove camminano i nostri piedi e con la gente che portiamo nel cuore, fino a cambiarci la testa, come facciamo nelle nostre comunitá ecclesiali di base, quando ascoltiamo la Parola di Dio. Questa é la nostra teologia. 2. Il tempo che il Dio della vita ci concede é questo e abbiamo capito che l´amore di Dio ci invita a amare fino in fondo, fino a dare la vita come han fatto tanti fratelli e sorelle martiri, da Mons Romero a Sr. Doroty insieme a una moltitudine di altri, molto spesso anonimi. 3. Ci interpella anche S. Ilario vescovo di Poitiers del 4º secolo, ricordandoci quanto scrive all’imperatore Costanzo: " Il combattimento che si profila oggi ci pone di fronte ad un persecutore subdolo, ad un nemico che ci blandisce, che non ci frusta la schiena, ma ci accarezza il ventre, non ci fa perdere la libertá in carcere ma ci rende schiavi dentro il suo palazzo, non ci colpisce i fianchi, ma ci occupa il cuore, non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l’anima con il denaro". Questa provocazione ci sembra molto attuale per tutti noi. 4. Ci domandiamo: Quale testimonianza siamo chiamati a dare qui in America Latina e Caraibe, e in Italia in questo tempo e in questa storia davanti al denaro, per molti un vero idolo, mentre il Vangelo ci ricorda: Non potete servire a Dio e al denaro; davanti all’esercizio del potere spesso esercitato contro i poveri e non a loro servizio; vedendo la madre terra saccheggiata e violentata; davanti a molte famiglie spesso divise per mancanza di amore? 5. Crediamo ci sia bisogno della profezia di un nuovo stile di vita nella fraternitá con tutti: dai giovani senza lavoro, alle vittime sepolte nel Mar Mediterraneo, nuovo cimitero d´Europa di tanti fratelli e sorelle escluse dalla vita; sognamo insieme " nuovi cieli e nuova terra". 6. Con tutta la Chiesa, con il nostro vescovo di Roma, Papa Francesco, profeta di umanitá e della gioia del Vangelo, rivolgiamo un messaggio di profezia alle comunitá: rischiare la vita per gli altri, soprattutto per impoveriti e oppressi, sacramenti di Cristo, certi che saremo sostenuti, nelle comunitá, dalla forza della Parola e dell´Eucarestia. 7. La preghiera del Padre Nostro ci chiede di essere fratelli e sorelle, di vincere le discriminazioni, di aprire il cuore e le braccia a tutta l´umanitá. Chiesa italiana, missionaria in America Latina e Caraibe, mettiamoci tutti a tavola con gli affamati di pane e di giustizia, con i nudi, i senza tetto e senza terra, con i carcerati, con i popoli indigeni massacrati nella loro cultura. Con gli afrodiscendenti; solidali con i popoli perseguitati del mondo. Vorremmo camminare insieme con un nuovo umanesimo ecologico, carico della compassione del Signore. Questa, ci sembra, la profezia del Regno che siamo chiamati a vivere con Cristo nostra Pasqua. Nella fraternitá vera, autentica, ricevete il nostro abbraccio.
 
 
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Sud America, Brasile, Aparecida, incontro, missionari, missionari italiani, Perù, Huacho, Arcidiocesi di Milano, fidei donum
 
 
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